20170218_152329In Febbraio e Marzo abbiamo realizzato, presso i quartieri di Zerman e Ovest Ghetto di Mogliano Veneto, le interviste volte a raccogliere come gli abitanti costruiscono e rappresentano (si legga configurano) le esigenze del proprio territorio e della propria concezione di “abitare” (sono stati somministrati due protocolli distinti). Questo tipo d’indagine risulta fondamentale nella fase di progettazione di un intervento di Social Housing, nella misura in cui offre elementi per sviluppare, da un lato, anticipazioni su come determinate scelte costruttive potrebbero impattare, sia rispetto alla popolazione che si potrebbe insediare sia rispetto alla Comunità in cui l’intervento andrà a inserirsi, dall’altro proposte per costruire percorsi di accompagnamento all’abitare oppure di promozione di Coesione Sociale. Queste anticipazioni rendono dunque possibile la taratura del progetto iniziale.

Attenzione: l’indagine non si è posta l’obiettivo di raccogliere “le esigenze” quanto invece “la configurazione delle esigenze”: nel primo caso avrebbe significato collezionare un insieme di bisogni rispetto ai quali chiedersi “Devo sceglierne alcuni? Devo soddisfarli tutti?”; nel secondo caso, si ha invece l’opportunità di osservare quanto i singoli membri di una Comunità riescano a compiere un pensiero analitico e costruttivo rispetto alle criticità che riscontrano praticando un’ottica collettiva, e quindi in che misura possiamo anticipare l’uso di un’iniziativa Social Housing in un’ottica di coesione piuttosto che di frammentazione sociale.

Il questionario riferito alla configurazione delle esigenze di comunità prevedeva 4 domande aperte (aree d’indagine: descrizione delle criticità del quartiere, configurazione del contributo delle risorse del territorio per la gestione delle criticità, possibile contributo che un progetto Social Housing potrebbe offrire per la gestione delle criticità). E’ stato somministrato con modalità de visu a 48 abitanti di Zerman (grazie all’aiuto dell’amministrazione abbiamo innanzitutto preso contatto con il Presidente di quartiere, che ha permesso di entrare in contatto con le realtà associative del quartiere e di partecipare a eventi comunitari quali il carnevale e la celebrazione della sostituzione delle campane della chiesa) e a 46 abitanti di Ovest Ghetto (con le medesime strategie di aggancio, le quali ci hanno permesso di partecipare, anche qui, a una festa di carnevale e a un evento sportivo).

Il questionario riferito alla configurazione delle esigenze abitative prevedeva invece 15 domande tra chiuse e aperte (aree d’indagine: caratteristiche della situazione abitativa, uso dei servizi abitativi, interazione con i condomini, interazione con la Comunità), ed è stato somministrato a 27 cittadini. Il testo raccolto è stato analizzato attraverso la metodologia M.A.D.I.T. per l’analisi del testo (Turchi & al., 2007, 2009, 2014), sviluppata presso l’Università degli Studi di Padova, che ha permesso di enucleare punti di forza, punti potenziali e punti di debolezza sulla base dei quali sono state costruite le anticipazioni sopramenzionate.

Il prossimo step sarà quello di trasformare questi due questionari in protocolli a risposta multipla completi di profilatura e indicazioni di sviluppo, che permettano, a chi opera nel settore (es., funzionari e dirigenti degli uffici tecnici comunali, società del settore profit immobiliare ed edilizio, cooperative sociali che svolgono ruolo di gestore sociale per questi progetti, fondi immobiliari che investono in questi progetti, ecc.) di utilizzare uno strumento che possa essere di supporto nella valutazione e nella scelta di come progettare interventi di Social Housing, anche non padroneggiando i riferimenti metodologici dell’analisi del testo.